Teatro

Alto Fest 2015. Diario di Bordo 2

Alto Fest 2015. Diario di Bordo 2

Tra centro storico e Pedamentina, ecco la seconda giornata di AltoFest.

Il viaggio attraverso la disseminazione urbana di AltoFest procede, nel corso della seconda giornata, attraverso le strade del centro storico. I primi appuntamenti sono a via Mezzocannone n. 19, dove è possibile visitare la “Retrospettiva sentiero” di Azul Teatro o salire sulla teatromobile di Antonino Talamo per percorrere il suo “Rettifilo ritmico”.

Di qui ci si sposta nello showroom Da Napoli a Marrakech, presso Piazzetta Crociferi, dove è ospitata la performance “Istantanee” del Collettivonucleo 34. Il lavoro, tratto dal progetto “Fabulazione”, punta a “rendere istantaneo l’atto artistico” attraverso un continuo dialogo tra teatro, danza e musica. La componente sonora ricopre un ruolo centrale anche nell’istallazione di Ana Paula Santana, “Pocket soundscapes”, presentata alla Bottega ‘E Pappeci. Attraverso dei circuiti elettrici e dei microfoni fissati al pavimento o alle pareti, l’artista messicana e gli spettatori, direttamente coinvolti nella performance, arrivano, infatti, a “suonare” lo spazio di via Monteleone.

Di tutt’altro segno il lavoro di Charles Koroneho che con il suo “Pure”, proposto nella suggestiva cornice della cava di Vico Tronari, immerge lo spettatore in un vero e proprio rituale, rievocando l’origine sacra del teatro. A partire dalle 16:00 (e fino alle 18:00) il visitatore di Alto Fest può “abitare” lo spazio di Kiphy saponi artigianali e “dialogare”, in una performance uno a uno, con Roberto Corradini sulle note di “Come loose your dogs upon me”. “Nah nah nah a heart song for you” è il titolo del lavoro.

Musica e interazione tra attore e spettatore tornano protagoniste nella performance di Toccata Studio, Mobile Phone orchestra, presentata presso la Stanza del gusto in via S. Maria di Costantinopoli.
In serata ci si può spostare in Pedamentina, per assistere all’ultima replica di “KöSZEG” di Opera RetablO, o restare in centro e seguire “El éxtasis de los insaciables” di Réplika Teatro, lavoro che, muovendo da alcuni testi di S. I. Witkiewicz, porta avanti una riflessione sulla ricerca artistica e sulla crisi della società contemporanea.